Gli Innovation Lab rappresentano una nuova frontiera nel rapporto tra cittadini, tecnologia e amministrazioni pubbliche. In un’epoca in cui la digitalizzazione è diventata centrale per l’efficienza dei servizi pubblici, questi laboratori emergono come luoghi fisici dove l’innovazione digitale si sviluppa attraverso la partecipazione attiva dei cittadini. Ma cosa sono esattamente gli Innovation Lab e quale ruolo possono giocare nel colmare il divario digitale che ancora caratterizza il nostro paese?
Innovazione digitale in Italia: un percorso incompiuto
A partire dalla metà degli anni Novanta, lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e informazione (ICT) ha accompagnato il processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione in molti Stati, anche sotto la spinta dell’Unione Europea. L’Italia, nonostante i numerosi investimenti in questo settore, continua a mostrare risultati non completamente soddisfacenti.
Secondo l’ultimo rapporto DESI 2022 (Digital Economy and Society Index), l’Italia si classifica al diciannovesimo posto tra i paesi UE per offerta di servizi pubblici digitali, con un punteggio complessivo di 58,5 contro una media europea di 67,3. Ancora più preoccupante è il dato relativo all’interazione tra cittadini e istituzioni: nel 2021, solo il 40% della popolazione italiana ha utilizzato servizi pubblici online, contro una media europea del 65%.
Il problema principale risiede nelle competenze digitali dei cittadini: l’Italia si posiziona al venticinquesimo posto su 27 Stati membri dell’UE, con un punteggio di 36,6 contro il 45,7 della media europea. A complicare ulteriormente il quadro, vi sono forti differenze regionali, con un evidente divario tra centro-nord e Mezzogiorno.
Gli Innovation Lab come risposta al divario digitale
Come affrontare il problema della scarsa diffusione delle competenze digitali e del conseguente limitato utilizzo dei servizi di e-government? Una possibile risposta viene dall’esperienza degli Innovation Lab, spazi fisici gestiti dalle pubbliche amministrazioni, spesso in collaborazione con organizzazioni della società civile, centri di ricerca e università.
Questi laboratori si basano su un approccio centrato sull’innovazione aperta, concetto sviluppato da Henry Chesbrough nel 2003, secondo cui la conoscenza è diffusa nella società e le soluzioni ai problemi possono e devono essere cercate sia all’interno che all’esterno di un’organizzazione.
Gli Innovation Lab sono spazi attivati e gestiti dalle pubbliche amministrazioni che prevedono il coinvolgimento dei cittadini nel design di servizi e prodotti, utilizzando un approccio basato sull’open innovation.
L’idea alla base degli Innovation Lab è semplice ma potente: avvicinare le persone al mondo digitale coinvolgendole direttamente nella realizzazione di specifiche attività, consentendo loro di migliorare le competenze in tale ambito e di contribuire alla definizione di servizi maggiormente centrati sulle loro esigenze.
L’esperienza della Regione Veneto: una rete di Innovation Lab sul territorio
Un esempio significativo di questa strategia è rappresentato dall’esperienza della Regione Veneto, che ha recentemente lanciato una rete di Innovation Lab sul territorio regionale. Il progetto si inserisce nell’ambito dell’Agenda Digitale veneta e rappresenta l’evoluzione di precedenti iniziative come i “Punti di accesso pubblico” P3@Veneto (avviati nel 2010) e la rete di FabLab (Fabrication laboratories) creata nel 2015.
Con un investimento di 7 milioni di euro, la Regione ha finanziato la creazione di dieci Innovation Lab distribuiti sul territorio veneto, ciascuno collegato a più “palestre digitali” nei comuni limitrofi, per un totale di 95 punti di accesso. Questi laboratori hanno l’obiettivo di:
- Promuovere l’alfabetizzazione digitale tra i cittadini
- Favorire l’utilizzo e il riutilizzo degli open data
- Sviluppare la collaborazione tra amministrazioni, cittadini e stakeholder del territorio
- Offrire assistenza nell’utilizzo dei servizi di e-government
I dieci Innovation Lab finanziati dalla Regione Veneto sono: #Innotv a Treviso, Urban Digital Center di Rovigo, InnovationLab Dolomiti di Belluno, Pallades a Bassano del Grappa, 3700Lab a Verona, Digiti@amo a Conegliano, Sp@ce 13 a Legnago, Void a San Donà di Piave, Innovation Lab Vicenza e Avatar a Schio.
Come funzionano gli Innovation Lab?
Gli Innovation Lab sono spazi fisici collocati in locali dedicati dalle amministrazioni comunali o all’interno di strutture esistenti come biblioteche, scuole o consorzi. L’organizzazione prevede una struttura a rete con un hub centrale nel capoluogo di provincia (l’Innovation Lab) e vari nodi esterni rappresentati dalle palestre digitali.
L’amministrazione avviene in forma associata tra i comuni promotori, mentre la gestione operativa è solitamente affidata a personale esperto in innovazione. I partner dei Lab possono essere università, scuole, associazioni di categoria, ASL, organizzazioni del terzo settore, fondazioni, partenariati pubblico-privati, sindacati e aziende private del territorio.
Le attività svolte dai Lab sono molteplici e includono:
- Workshop e seminari su temi legati alle nuove tecnologie (open data, intelligenza artificiale, blockchain)
- Corsi di formazione sulle ICT per cittadini di tutte le età e per le imprese
- Sviluppo di applicazioni, infografiche e dataset a partire dagli open data
- Assistenza agli utenti per l’espletamento di pratiche online (creazione SPID, prenotazioni sanitarie, etc.)
- Hackathon per sviluppare soluzioni innovative
- Spazi di co-working per professionisti e imprese
- Co-progettazione e testing di servizi digitali con i cittadini
Particolarmente interessanti sono le iniziative di co-design, come il World Café organizzato dal Lab Pallades di Bassano del Grappa, in cui rappresentanti dei comuni, associazioni di categoria e cittadini hanno collaborato per individuare strategie di valorizzazione del territorio attraverso gli open data. O ancora i progetti di prototipazione come Ardu-Vino e Smart Home del lab Void, che coinvolgono gli utenti nella creazione di dispositivi elettronici innovativi.
Il coinvolgimento dei cittadini: dalla teoria alla pratica
Ma come avviene concretamente il coinvolgimento dei cittadini nei processi di innovazione digitale? Secondo il modello proposto da Schuurman et al. (2013), possiamo distinguere diverse modalità di partecipazione in base alla finalità e all’intensità del coinvolgimento.
Negli Innovation Lab veneti troviamo:
- Ideazione: i cittadini vengono consultati per comprendere le loro esigenze prima di progettare servizi digitali
- Co-design: i cittadini partecipano attivamente alla progettazione di servizi innovativi, come nelle sessioni di design thinking dell’Urban Digital Center di Rovigo
- Co-creazione: i cittadini collaborano alla realizzazione o al testing di prodotti digitali, come nella sperimentazione della piattaforma MyPay4 presso il lab Pallades
- Utenti innovatori: i cittadini creano autonomamente prodotti digitali, come avviene negli hackathon o nei FabLab
- Utenti creatori di toolkit: i cittadini configurano e personalizzano strumenti digitali esistenti, come nei progetti di citizen sensing o nell’iniziativa MoodMeter del lab Void
Questa varietà di approcci consente di coinvolgere diverse fasce della popolazione, dai più giovani agli anziani, adattando le modalità di partecipazione alle specifiche competenze ed esigenze di ciascun gruppo.
Risultati e sfide degli Innovation Lab
I risultati ottenuti finora dagli Innovation Lab veneti sono incoraggianti. Al 31 dicembre 2021, gli utenti coinvolti nelle iniziative dei Lab erano circa 15.000, un numero significativo che ha permesso a questi spazi di vincere il Premio nazionale per le competenze digitali nella categoria “Digitale per tutti”.
I Lab hanno inoltre sviluppato 61 app, 83 infografiche e oltre 400 dataset a partire dagli open data messi a disposizione dai comuni, creando così un patrimonio informativo di grande valore per il territorio.
Tuttavia, non mancano le sfide. La prima criticità riguarda la diffidenza iniziale dei cittadini verso il mondo digitale, spesso percepito come complesso e inaccessibile. Una seconda difficoltà è legata alla gestione dei processi collaborativi da parte della Pubblica Amministrazione e dei partner coinvolti, non sempre abituati a lavorare in gruppo. Infine, vi è la questione della sostenibilità economica del modello: il progetto regionale si è concluso a luglio 2022, e la sfida è ora quella di garantire che i Lab possano proseguire le loro attività in modo autonomo.
Il futuro degli Innovation Lab: verso una Pubblica Amministrazione abilitante
Nonostante le criticità, l’esperienza degli Innovation Lab rappresenta un importante passo avanti nella strategia italiana per la digitalizzazione. Questi spazi incarnano un nuovo modello di Pubblica Amministrazione, non più solo erogatrice di servizi ma “abilitante”, capace cioè di fornire gli strumenti per comprendere i processi di digitalizzazione e di accompagnare i cittadini nella co-creazione di prodotti e servizi digitali.
Gli Innovation Lab si inseriscono nella fase più recente della politica italiana per la digitalizzazione, quella del “Government as a platform”, che prevede la creazione di piattaforme digitali aperte alla collaborazione con sviluppatori esterni e alla co-produzione di servizi con i cittadini.
I Lab rappresentano spazi in cui la Pubblica Amministrazione “abilitante” fornisce gli strumenti per leggere e comprendere i processi di digitalizzazione e accompagna i cittadini nella realizzazione di nuovi prodotti e servizi digitali.
In un contesto in cui le competenze digitali sono sempre più necessarie per la piena partecipazione alla vita sociale ed economica, gli Innovation Lab offrono un modello promettente per ridurre il divario digitale e promuovere una cittadinanza attiva e consapevole nell’era digitale.
Conclusioni: verso una cultura digitale inclusiva e partecipata
Gli Innovation Lab rappresentano una risposta innovativa alla sfida della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e della società nel suo complesso. Attraverso un approccio basato sull’innovazione aperta e sulla partecipazione attiva dei cittadini, questi spazi stanno contribuendo a costruire un nuovo rapporto tra persone e tecnologia, più inclusivo e collaborativo.
L’esperienza della Regione Veneto dimostra che è possibile avvicinare i cittadini al mondo digitale, superando la diffidenza iniziale e trasformando le tecnologie da ostacolo a opportunità. Gli Innovation Lab non sono solo luoghi di formazione, ma veri e propri laboratori di cittadinanza digitale, in cui le persone possono sperimentare, creare e collaborare per migliorare i servizi pubblici e la qualità della vita nelle loro comunità.
La sfida per il futuro sarà quella di garantire la sostenibilità di questi spazi e di replicare questo modello in altre regioni italiane, contribuendo così a colmare il divario digitale che ancora caratterizza il nostro paese e a costruire una società più inclusiva e partecipativa nell’era digitale.
Riferimenti bibliografici
- Nesti, G. (2022). Gli Innovation lab: nuovi spazi pubblici per l’innovazione aperta e la sperimentazione digitale. Rivista di Digital Politics, 2(1-2), 53-68.
- European Commission (2022). Digital Economy and Society Index (DESI) 2022.
- Chesbrough, H. W. (2003). Open Innovation: The New Imperative for Creating and Profiting from Technology. Harvard Business School Press.
- Schuurman, D., Baccarne, B., e Mechant, P. (2013). Open Innovation: A Typology of User Involvement in the Context of the Web 2.0-paradigm. Digiworld Economic Journal, 89, 17-36.
- Regione del Veneto (2019). Bando per la costituzione di InnovationLab diretti al consolidamento/sviluppo del network “Centri P3@-Palestre Digitali” e alla diffusione della cultura degli Open Data.
Stampa e discuti in classe
- In che modo gli Innovation Lab possono contribuire a ridurre il divario digitale? Discuti dei vantaggi e dei limiti di questo approccio rispetto ad altre strategie per promuovere l’alfabetizzazione digitale.
- Quali competenze digitali ritieni siano più importanti per i cittadini oggi? Come potrebbero essere insegnate e diffuse attraverso spazi come gli Innovation Lab?
- Immagina di dover progettare un Innovation Lab nella tua città. Quali attività proporresti e come coinvolgeresti diversi gruppi di cittadini (giovani, anziani, persone con disabilità, etc.)?